Prorogate fino al 13 marzo le mostre “L’arte della guerra” di Bruno Canova e “Vedere l’altro, vedere la Shoah”

Prorogate fino al 13 marzo la mostra “L’arte della guerra” di Bruno Canova e la mostra fotografica “vedere l’altro, vedere la Shoah”. Bruno Canova, considerato tra i massimi esponenti dell’arte italiana del novecento. L’esposizione monografica si compone di più di 40 opere che comprendono una selezione di disegni, dipinti, incisioni e acqueforti che consentiranno di approfondire la figura e la personalità artistica di Bruno Canova, nato a Bologna nel 1925 e scomparso nel 2012 a Lacco Ameno d’Ischia. Si tratta di una sequenza di opere dedicate agli orrori della Seconda Guerra Mondiale, nella quale un’immediata e ineludibile forza comunicativa si coniuga e viene esaltata da un raffinato livello di invenzione figurativa e di tenuta stilistica. Il ciclo di opere realizzato dall’importante artista tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta, ma portato avanti fino alla sua scomparsa, rappresenta la volontà di Canova di usare il linguaggio delle arti visive per contribuire al grande mosaico collettivo della Memoria, una scelta – questa – dettata anche e soprattutto dalla necessità di continuare a trasmettere alle generazioni future il ricordo degli orrori delle dittature, della guerra e la memoria tragica della Shoah. La mostra che sarà ospitata al Museo dei Brettii e degli Enotri è la testimonianza di una tragedia nella quale l’artista è stato coinvolto in prima persona e delle atrocità cui è sopravvissuto. Bruno Canova, infatti, fu internato nel 1944 come partigiano in un lager tedesco. Da questa triste esperienza scaturirono un libro, ormai introvabile, “L’arte della guerra”. La mostra, a carattere itinerante, ha toccato moltissime città italiane. Nei suoi lavori Canova unisce la sua formazione di avanguardia, legata alla grafica di Albe Steiner, Max Huber e alla fotografia di Luigi Veronesi, ad una personale rielaborazione del collage futurista e dadaista e alla sua vocazione iconica di disegnatore e pittore. Elaborati che sono il frutto di lunghe ricerche storiche, utilizzando manifesti, ritagli di giornale e documenti originali inseriti nel corpo dell’opera, disegni e parti dipinte. Il risultato, di grande forza espressiva e di dolente partecipazione, è legato indubbiamente alla sua esperienza diretta, dove i simboli non restano sospesi come fredde evocazioni, ma diventano elementi strutturali della potenza drammatica di opere colme di una intensa e sofferta capacità di testimoniare ed evocare fatti e cose talmente spaventosi da giungere alla soglia dell’indicibile.

La mostra fotografica “Vedere l’altro, vedere la Shoah”, curata da Alessandra Carelli e Paolo Coen, nata da un progetto dell’Università della Calabria e oggetto di un concorso, è stata già presentata in Albania, Croazia, Jugoslavia e, in Italia, a Roma a Casina dei Vallati, presso la Fondazione Museo della Shoah.
Essa, in linea con il significato del Giorno della Memoria, intende sviluppare e diffondere una più ampia sensibilità verso la memoria della Shoah e, in stretta conseguenza, verso i moderni concetti di educazione civile sottesi alla Shoah: rispetto per le minoranze, indipendenza di pensiero, comprensione reciproca, responsabilità individuale, riflessione politica.


Data / Ora
Data - 28/02/2022 - 13/03/2022 0:00

Luogo
Museo dei Brettii e degli Enotri

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